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Il Leghista Consiglia I Libri Su Foibe E Genocidio Armeno Da Rendere

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    IL LEGHISTA CONSIGLIA I LIBRI SU FOIBE E GENOCIDIO ARMENO DA RENDERE OBBLIGATORI A SCUOLA

    La Stampa, Italia
    28 feb 2015

    Fallaci, Marco Paolini e Don Luigi Sturzo: il variegato pantheon
    federalista di Salvini

    marco bresolin

    Tra un Vaffa alla Fornero e uno ad Alfano, c'è spazio anche per
    i preti nel pantheon di Matteo Salvini. Dal palco di piazza del
    Popolo, il segretario leghista ha sfoderato citazioni del fiorentino
    Don Milani e del siciliano Don Sturzo. Centro e Sud, perche non di
    sola Padania si vive, elettoralmente parlando. E poi ha elencato una
    serie di libri che dovrebbero essere obbligatori in tutte le scuole
    d'Italia - anzi, delle "Italie", come ha definito il Belpaese -
    se al ministero dell'Istruzione ci fosse un leghista. Deluso chi
    si aspettava Sottomissione di Houellebecq. Certo non manca Oriana
    Fallaci, osannata a destra per il suo anti-islamismo, ma tirata qui in
    ballo per il romanzo "Un uomo", che narra la storia del greco Alekos
    Panagoulis, compagno della scrittrice e oppositore della dittatura
    in Grecia. E poi le foibe, il genocidio armeno (il consiglio va
    su "La masseria delle allodole" di Antonia Arslan), per il quale
    "la Turchia dovrebbe chiedere scusa prima di entrare nell'Unione
    Europea". E finalmente si arriva al Nord. Alla tragedia del Vajont,
    per la quale vine citato citato ad esempio Marco Paolini, e alle
    montagne narrate dallo scalatore Mauro Corona.

    Non colpisce la citazione di Don Milani ("l'obbedienza a una legge
    sbagliata non è virtù, ma complicita", dice Salvini), peraltro gia
    usata da Grillo, altro principe dei Vaffa. E nemmeno quella di Don
    Luigi Sturzo, non tanto in quanto fondatore del Partito Popolare, ma
    piuttosto come personaggio amato in Sicilia. Dove Salvini è a caccia
    di voti con il suo movimento "Noi con Salvini" (e infatti tra i più
    criticati nel suo intervento ci sia il governatore Rosario Crocetta).

    E se, con due sacerdoti nel pantheon c'è il rischio di sembrare
    troppo moderati, Salvini non si è lasciato scappare l'occasione per
    elencare anche tutti quelli che vuole tenere fuori dal suo pantheon:
    gli "sfigati" comunisti che lo contestano, più volte etichettati
    come "zecche" e "barboni". E poi i rom ("con le denunce dell'ufficio
    immigrazione mi ci soffio il naso", dice rimarcando un certo distacco
    dal suo predecessore Bossi che invece usava il tricolore per la
    toilette), fino all'immancabile questione sicurezza: "Non deve esistere
    l'eccesso di legittima difesa. Se entri in casa mia in piedi, sai
    che potresti uscirne steso". All'estrema unzione ci pensa Don Sturzo.

    http://www.lastampa.it/2015/02/28/italia/politica/fallaci-marco-paolini-e-don-luigi-sturzo-il-variegato-pantheon-federalista-di-salvini-YsUrAFMIMS6uad0zQp3baN/pagina.html

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