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Vakifli: Il Villaggio Armeno A Rischio Estinzione

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    VAKIFLI: IL VILLAGGIO ARMENO A RISCHIO ESTINZIONE

    Osservatorio Balcani e Caucaso, Italia
    26 settembre 2012

    Sandy Gentilezza

    Le tenere emozioni della vita quotidiana, raccontate in un
    foto-documentario dalle immagini di Serkan Gurbuz e dalle interviste
    di Caroline Trent-Gurbuz. Ecco il loro viaggio nell'ultimo villaggio
    armeno in Turchia, tra speranze e paure per il futuro

    In un lembo di terra baciato dal sole, tra le valli del Monte Musa
    Dagh, sorge un piccolo villaggio dove la vita è ancora scandita
    dai tempi della natura e dalle feste popolari, circondato da boschi
    e aranceti. La semplicita della vita di comunita non lascia spazio
    alla solitudine e, al contempo, non garantisce un futuro alle nuove
    generazioni.

    Vakifli Koyu è l'ultimo villaggio armeno rimasto in Turchia. Ospita
    una piccola comunita di appena 130 persone, delle poche migliaia
    rimaste nel paese. Un numero esiguo, considerando che appena un secolo
    fa, 2 milioni di armeni abitavano la regione. Musa Dagh, il Monte di
    Mosè, proteggeva tra le sue insenature altri cinque villaggi, che
    però non hanno resistito alla furia travolgente della storia e sono
    stati spazzati via dal genocidio armeno agli inizi del '900. Molti dei
    sopravvissuti di quei villaggi si spostarono in Libano: tranne questo
    sparuto gruppo di resistenza che continua ad abitare queste montagne,
    armato solo di un'arancia in un mano (assolutamente non trattata)
    e di un bicchierino di raki nell'altra.

    Questa piccola comunita ci mostra la forza e la grazia presente
    nella vita di tutti i giorni. Una vita fatta di lavoro, di routine,
    di sogni infranti, a volte di percorsi di studio intrapresi lontano
    da casa e da intere vite vissute altrove. Questa terra però, ha
    il potere di richiamare a sé ogni suo figlio, quando la stagione
    della propria vita rende insistente la necessita di tornare a casa,
    tra quelle montagne, con quella gente, dalla propria famiglia. Si
    può abitare e vivere ovunque, ma solo una è la tua casa, e per i
    discendenti di questa terra è Vakifli.

    Eroi di tutti i giorni

    La saggezza popolare e le tradizioni condivise uniscono i suoi
    abitanti come le maglie di una catena. Mehmet, ad esempio, è un turco
    musulmano, e sostiene l'MHP, il partito nazionalista turco, ma è nato
    e cresciuto a Vakifli. I suoi amici d'infanzia sono armeni e perciò
    conosce la loro lingua. Durante la cerimonia della sua circoncisione,
    un rito di passaggio molto importante nella sua cultura e che determina
    la fine dell'infanzia, era accompagnato da un kirve, una figura simile
    al padrino, armeno ortodosso.

    A Vakifli, le case a due piani fanno capolino da una muro di oleandri e
    accolgono famiglie con tre o quattro figli, rimanendo sempre aperte ad
    ogni visitatore: abitante, turista o giornalista. Le nuove generazioni,
    per quanto orgogliose delle proprie origini, sono costrette però ad
    andarsene. A volte anche solo paradossalmente per mantenere le proprie
    tradizioni lingustiche. In uno stato dove raramente l'insegnamento
    delle lingue delle minoranze è garantito, solo gli studi effettuati
    all'Armenian high school di Istanbul possono dare alla lingua armena
    una continuita.

    Il dialetto di Vakifli rischia comunque l'estinzione con l'avanzare
    dell'eta dei suoi abitanti. Il pericolo quindi di una turchizzazione
    delle loro abitudini è non più solo incombente, ma una realta. A
    questo si mescola il fatto che le nuove generazioni, in quanto tali,
    impongono nuove regole e nuove mode da seguire. Come negli amori:
    Canik spiega infatti che "nel 1942, e anche negli anni '50, non era
    appropriato per una coppia parlarsi in pubblico". Persino quando
    lui stesso dovette salutare sua moglie Vartuhi quando partì per il
    servizio di leva, le persone si dimostrarono sgomenti che loro si
    tenessero per mano. Purtroppo il villaggio non festeggia un matrimonio
    ormai da 16 anni.

    Il futuro se ne va

    I giovani respirano l'aria del rinnovamento, cercano la cultura,
    la scuola, ma desiderano una vita semplice, una famiglia, un lavoro.

    Sognano di tornare alla loro terra come i loro nonni. Melina, una
    giovane quindicenne che desidera diventare psicologa, lamenta di
    quanto il tempo scorra troppo veloce quando è casa, a Vakifli,
    piuttosto che ad Istanbul, dove studia.

    Le prospettive di lavoro però che questo villaggio ha da offrire
    sono scarse: gli aranceti inorgogliscono le vallate, ma non possono
    costituire una fonte di reddito per tutti. A Vakifli si lavorano
    tanto, tutto il giorno, per portare a casa solo quanto necessario
    per sopravvivere. "Se non lotti per denaro e lavoro, allora questo
    è un bel posto", dice Toros. Un uomo del posto, semplice, la cui
    relazione più lunga è stata col suo cane, la simpatica Å~^irin.

    Viken, un giovane laureato che ha deciso di non lavorare per le grosse
    aziende ma di produrre da sé i suoi frutti, dice che accetterebbe
    anche la compagnia di una donna non armena, pur di assicurare la
    continuita a questa comunita. "Siamo determinati a far sopravvivere
    questo villaggio, Vakifli ha i giorni contati".

    Tra 50 anni...

    Una frase che risuona come un monito: "Tra cinquant'anni...". I giovani
    se ne vanno, non si formano nuove famiglie. Si ha la sensazione che
    le dolci colline si stiano svuotando.

    "Spero che Vakifli continui ad esistere come unico villaggio armeno in
    Turchia, ma sfortunatamente perdera le sue caratteristiche nei prossimi
    50 anni. Così va la vita", dice con una nota di amarezza la giovane
    Anus. "Ho iniziato i miei studi ad Istanbul e probabilmente rimarrò
    la per il resto della mia vita", spiega Melina " ma nel 2062, quando
    sarò in pensione, spero di tornare qui, così come fecero i miei zii,
    i miei nonni e tutti coloro che tornarono da fuori per vivere qui".

    Ognuno spera un giorno di tornare in una fiorente cittadina, che nel
    frattempo avra accolto turisti e vecchi abitanti. Tra il desiderio di
    rimanere e le reali possibilita che questo villaggio ha da offrire,
    ci sono solo le speranze legate al turismo. "Rispetto al passato,
    possono accadere cose migliori. Le case, i frutteti, tante cose legate
    al turismo possono accadere. Con il turismo, la nostra popolazione
    può crescere", si augura Viken che di abbandonare i suoi aranceti,
    non ha alcuna intenzione.

    http://www.balcanicaucaso.org/aree/Turchia/Vakifli-il-villaggio-armeno-a-rischio-estinzione-122879

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