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Le scuse (tronche) di Erdogan agli armeni

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    IL POST, Italia
    25 aprile 2014

    Le scuse (tronche) di Erdogan agli armeni

    di Adam Taylor - Washington Post

    Il primo ministro turco ha fatto le condoglianze per il genocidio
    degli armeni, chiamandolo però solo un "incidente" in cui "tutti hanno
    sofferto"


    Mercoledì scorso, durante il 99esimo anniversario del controverso
    genocidio degli armeni da parte dei soldati dell'impero Ottomano, con
    una mossa a sorpresa il primo ministro turco conservatore Recep Tayyip
    Erdogan, del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), ha fatto le
    condoglianze per quello che ha definito un episodio "disumano". Le
    parole scelte da Erdogan sono molto significative. Per molti anni in
    Turchia si è parlato a malapena delle uccisioni del 1915 in cui
    morirono circa 1 milione e mezzo di armeni che vivevano in quello che
    oggi è territorio turco: il limitato dibattito pubblico su questo tema
    è sempre stato causa di forte rabbia e risentimento tra i cittadini
    armeni.

    Associated Press ha definito i commenti "un messaggio di conciliazione
    senza precedenti per il popolo armeno", mentre un funzionario turco ha
    detto a Reuters che era la prima volta che un leader turco faceva le
    sue condoglianze agli armeni in modo così diretto. Il messaggio di
    Erdogan è stato pubblicato in nove diverse lingue: un'indicazione che
    fosse stato pensato per avere un forte impatto.

    Ci sono comunque due importanti ragioni che spiegano perché il
    commento sia stato accolto e discusso con un certo scetticismo: il
    linguaggio e la tempistica.

    Primo, il linguaggio del messaggio di Erdogan è stato accuratamente
    calibrato ed è sembrato poco spontaneo: molte persone della comunità
    armena potrebbero averlo percepito come un discorso piuttosto
    "freddo". Erdogan ha detto: sono morte durante il conflitto. Ha poi concluso dicendo:
    .

    Per molti, specialmente per gli armeni che si occupano del genocidio,
    il messaggio non è stato sufficientemente netto. Armenian Weekly, una
    pubblicazione armena in lingua inglese, ha scritto che Erdogan ha
    usato . Inoltre, e questo è un aspetto
    centrale, Erdogan non ha usato la parola "genocidio" nel suo
    messaggio, nonostante oggi gli storici parlino dell'uccisione degli
    armeni come del primo genocidio del Ventesimo secolo (la stessa parola
    "genocidio" era stata inventata da Raphael Lemkin pensando ai fatti
    del 1925). La mancanza di questa parola nel messaggio di Erdogan è
    quasi certamente frutto di una precisa scelta: poche settimane fa il
    ministro degli Esteri turco ha condannato la risoluzione del Senato
    statunitense che definiva le uccisioni come un "genocidio", sostenendo
    che la decisione .

    Il messaggio di Erdogan, in secondo luogo, ha lasciato molti turchi
    scettici per il suo tempismo. L'ultimo anno di Erdogan e il suo
    partito, l'AKP, è stato molto difficile e molto teso per le diverse
    crisi che il governo ha dovuto affrontare: le proteste di Gezi Park
    della scorsa estate, gli scandali di corruzione, e la rivalità con il
    leader islamista Fethullah Gulen che ha portato alla recente chiusura
    di Twitter e Youtube.

    Mercoledì Abdullah Bozkurt, un giornalista del Today's Zamen (giornale
    in lingua inglese collegato con il gruppo vicino a Gulen), ha scritto
    su Twitter: . Erdogan, che è stato messo alla berlina dai
    media di mezzo mondo per le sue politiche autoritarie, sta solo
    cercando di riscattare la sua immagine, ha scritto Bozkurt.

    Forse questa accusa è eccessiva. Le dichiarazioni di Erdogan
    potrebbero davvero rappresentare un passo importante per la
    riconciliazione tra Armenia e Turchia, l'inizio di un dialogo su un
    periodo tragico della storia recente. Erdogan, inoltre, ha lavorato
    duramente per prendere le distanze dalle posizioni dei nazionalisti
    turchi e migliorare le relazioni con le minoranze del paese,
    soprattutto con i curdi. Che il linguaggio e la tempistica dei suoi
    commenti abbiano lasciato molti insoddisfatti è comunque un fatto che
    può indicare che ci sia ancora tanta strada da fare.


    http://www.ilpost.it/2014/04/25/scuse-erdogan-armeni/

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