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Turchia, genocidio: gelo armeni su condoglianze Erdogan

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    Italia chiama Italia
    24 aprile 2014

    Turchia, genocidio: gelo armeni su condoglianze Erdogan

    Usa plaudono a premier turco. Aznavour, 'gesto insufficiente'


    La stampa governativa turca ha parlato di un gesto 'storico', salutato
    come 'positivo' da Usa e Europa, ma la grande comunita' armena
    nell'anniversario dell' inizio del genocidio del 1915 ha reagito con
    freddezza alle 'condoglianze' offerte ieri per la prima volta ai
    nipotini delle vittime dei massacri dal premier di Ankara Recep Tayyip
    Erdogan. Il presidente dell'Armenia Serzh Sarksyan, nel messaggio
    commemorativo del 99mo anniversario, non ha fatto nemmeno un accenno
    alle parole di cordoglio di Erdogan. Che pero' non si e' scusato per
    la Turchia e non ha ammesso la realta' del "genocidio". Un gesto
    insufficiente, ha detto Charles Aznavour, uomo simbolo della diaspora
    armena. Sarksyan ha invece duramente denunciato il fatto che la
    Turchia continui a rifiutare "nel modo piu' assoluto" di riconoscere
    che il massacro di un milione e mezzo di cristiani armeni da parte
    della Turchia ottomana e' stato un "genocidio".

    "La negazione di un crimine ne costituisce il prolungamento. Solo il
    riconoscimento e la condanna possono prevenirne la ripetizione in
    futuro" ha tuonato

    Le relazioni fra Erevan e Ankara sono gelide. I due paesi, divisi
    oltre che dal contenzioso sul genocidio anche dal conflitto del
    Nagorno Karabah fra l'Armenia e l'Azerbaigian, turcofono e sunnita,
    alleato della Turchia, non hanno relazioni diplomatiche. La frontiera
    e' chiusa. Un tentativo di disgelo e' fallito nel 2010. Segno pero'
    dell'evoluzione delle mentalita' in Turchia ci sono state anche oggi
    come ogni anno dal 2010 commemorazioni a Istanbul, in parallelo a
    quelle di Erevan e di altre capitali del mondo. Mentre da Washington e
    Bruxelles sono arrivate parole di apprezzamento per il gesto di
    Erdogan. Il presidente Usa Barack Obama ha evitato anche quest'anno,
    rileva la stampa turca, di parlare di "genocidio" per non ferire
    l'alleato turco preferendo il termine armeno di "Meds Yeghern" (Grande
    Calamita) per ricordare "una delle peggiori atrocita' del XX secolo".

    Diffuso dalla presidenza del governo turco in ben nove lingue, un
    altro fatto senza precedenti, il messaggio di Erdogan sembra rivolto
    soprattutto alla comunita' internazionale, nel tentativo di migliorare
    l'immagine oggi disastrosa del premier turco. Per Aznavour, Erdogan
    "cerca di presentarsi come un uomo presuntamente 'aperto'", senza
    pero' cambiare nulla della posizione turca sulla strage degli armeni,
    deportati e massacrati nell'ultimo periodo dell'Impero Ottomano
    perche' sospettati di poter collaborare con il nemico russo.

    Per alcuni analisti il 'gesto' di Erdogan potrebbe essere collegato
    con le imminenti elezioni presidenziali. Il 'sultano' di Ankara aspira
    ora alla prima carica dello stato, e ha iniziato a lanciare segnali
    distensivi verso alcune minoranze etniche, curdi e armeni in
    particolare. C'e' inoltre la scadenza del 2015, quando le
    commemorazioni del centenario del genocidio si prevede scateneranno
    grandi celebrazioni in tutto il mondo, e pressioni sulla Turchia,
    perche' finalmente riconosca la realta' del primo genocidio dei tempi
    moderni, pochi anni prima dello sterminio degli ebrei da parte della
    Germania nazista.

    http://www.italiachiamaitalia.it/articoli/detalles/21313//Politica/turchia-genocidio-gelo-armeni-su-condoglianze-erdogan.html

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